La salute che viene dall’acqua
La salute che viene dall’acqua. Spa, centri benessere, fitness center: sono i nuovi servizi di qualità offerti dalle strutture…
La salute che viene dall’acqua
Rinasce l’abitudine ai benefici trattamenti termali
Mens sana in corpore sano: essere in forma è una necessità importante al giorno d’oggi sia dal lato psicofisico sia estetico.
La società moderna impone un ritmo frenetico nel lavoro e l’organismo deve essere in grado di sopportare questo estremo ritmo di vita a cui non è sempre preparato. Anche l’estetica è molto importante nei rapporti interpersonali e dobbiamo apparire sempre al massimo delle nostre possibilità, non per privilegiare l’esteriorità ma per aiutare a rafforzare nelle persone un equilibrio psicofisico che permetta di affrontare sia il mondo lavorativo sia i rapporti interpersonali al massimo di noi stessi. Da diversi anni il mondo alberghiero e ricettivo ha recepito questa necessità e vi è una forte crescita all’interno di strutture ricettive di centri benessere che hanno dato un nuovo servizio ai propri ospiti incrementando i giorni di soggiorno e creando un legame con il cliente che ritornerà nell’albergo anche per riprendere vigore ed equilibrio grazie a tutti i servizi offerti dal centro stesso. Questa analisi è mirata a una indagine non medicale del centro benessere, indagine per la quale esistono centri specializzati che non sono oggetto di questa trattazione. La nostra analisi è mirata a una ricerca sulla rigenerazione fisica mediante l’utilizzo dell’acqua, del colore, dei profumi nonché dei trattamenti corporei mediante manipolazione o tecniche antiche. Nelle popolazioni antiche vi era già una grande conoscenza delle proprietà rigenerative dell’utilizzo dell’acqua con il calore. Gli antichi romani avevano attrezzato un complesso di edifici dedicati alle terme che, oltre ad aver funzione di bagni pubblici, erano anche luoghi di ritrovo forniti di impianti di riscaldamento, sale, piscine, palestre e peristili. I più antichi stabilimenti termali, di cui abbiamo conoscenza attraverso l’archeologia, sono quelli di Olimpia, nella Grecia del quinto secolo avanti Cristo, che sfruttavano i fenomeni di vulcanismo della zona. Ai romani va attribuita la creazione di stabilimenti termali che soddisfavano le esigenze di igiene e rigenerazione fisica importanti per la socialità delle persone, degli agglomerati urbani e delle località residenziali. Le terme di Pompei, databili al secondo secolo avanti Cristo, sfruttavano anch’esse il fenomeno di vulcanismo della zona e vi appare già lo schema fondamentale degli impianti termali romani con la loro precisa strutturazione. Vestibolo, spogliatoi, la sala circolare del frigidarium con la vasca infossata e una copertura a cupola, il tepidarium che aveva una temperatura moderata, il calidarium rivolto a mezzogiorno con bacini di acqua calda, stanze per la sudorazione (laconicum) e i massaggi. Nelle terme si effettuavano bagni di sudore a vapore o ad aria calda, trattamenti fisioterapici, immersioni o abluzioni in acqua a temperatura elevata e successivamente fredda. Il riscaldamento era ottenuto con l’esposizione di alcune sale ai raggi solari per mezzo di grandi superfici vetrate e mediante installazione a ipocausto (circolazione sotto il pavimento e dentro i muri perimetrali di aria calda proveniente da un forno). Nei paesi musulmani le terme romane sono state adattate alla vita dei luoghi e si definiscono hammam. Questi tipi di bagni furono presto accettati dall’Islam perché consentivano di fare le abluzioni obbligatorie per i fedeli. C’è un vestibolo di accesso a una sala in cui i frequentatori possono svestirsi e riposare, spesso costruita con una copertura a cupola e una vasca posizionata centralmente con funzione anche decorativa. Il passaggio successivo è a una sala con le stesse funzioni del tepidarium in cui le persone sono sottoposte a massaggi, poi si passa a un locale riscaldato da un focolare attiguo per mezzo di un pavimento a ipocausto e da condotte realizzate nelle murature. In questi ambienti, apposite vasche permettono di lavarsi. La luce è zenitale, perché arriva attraverso fori praticati nelle volte, e i locali sono in penombra. La tipica sauna di origine finlandese è una capanna realizzata con travi di betulla, munita di una stufa a legna sulla quale vengono riscaldate grosse pietre porose; quando raggiungono elevate temperature vi si getta sopra dell’acqua ottenendo così una grande quantità di vapore. La temperatura dell’ambiente viene portata tra i 60 e gli 80 gradi Centigradi. Il trattamento prosegue con leggeri colpi sul corpo mediante rami di betulla per attivare la sudorazione, successivamente si fa una doccia con acqua freddissima. La sauna finlandese può essere completata con un massaggio. Questo tipo di sauna deve essere effettuata solo dopo un controllo medico e in ogni caso con moderazione, per il forte stress che comporta. Nella tradizione asiatica si ha un approccio più completo, che considera corpo e spirito unitariamente. Il principio fondamentale è quello di rigenerare la “forza vitale” il cui disequilibrio è causa di malattia. Partendo da questa base storica di trattamenti per il benessere fisico vengono progettate le moderne spa. Il nome spa deriva dalla località del Belgio ricca di sorgenti di acque ferruginose e bicarbonate, ma è anche l’acronimo dell’espressione salus per aquamn (salute mediante l’acqua). Nella progettazione ci si ispira alla filosofia del benessere, che è determinante per pianificare i trattamenti. Essenziale è creare una sinergia fra i trattamenti proposti e i benefici che si vogliono raggiungere. dr arch. Vittorio Pedrotti, dr ing. Federico Bergamo e dr ing. Heinz Schletterer |
Pubblicato su Job in Tourism l’11 aprile 2003
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