”L’anima dei grandi alberghi di mare e dei laghi.” Villa d’Este sul Lago di Como
di Berta Corvi e Vittorio Pedrotti
Il Lario, anche denominato Lago di Como, era conosciuto fin dai tempi degli Antichi Romani.
L’acqua, con il suo mistero e il suo fascino, crea un “fil rouge” che lo lega a L’Hotel Villa d’Este tramutando l’insieme in un luogo incantato.
La storia di Villa d’Este incominciò nel XV secolo quando alcune suore, rifugiandosi sulle rive del lago di Como, fecero costruire un convento vicino a Cernobbio, allora villaggio di boscaioli e di pescatori.
Foto storica – Veduta di Villa d’Este
Nel 1568, la villa stessa, chiamata all’epoca Garrovo, dal vicino torrente di montagna che si gettava nel lago, fu architettata da Pellegrino Pellegrini perché diventasse la residenza estiva del potente Tolomeo Gallio, Cardinale di Como, nonché patrono delle Arti e delle Lettere e proprietario di splendide dimore lariane. Egli immaginò una costruzione di linee classiche sul lago circondata da giardini paradisiaci.
Il Segretario di Stato del Vaticano vi ricevette, in gran numero, invitati “bon vivant” del mondo politico, aristocratico, intellettuale e religioso tra cui il Sultano del Marocco che gli fece visita per ammirare gli straordinari splendori di questa villa.
Nel 1607, dopo la morte del Cardinale, la Villa rimase di proprietà della famiglia Gallio per circa due secoli.
Foto storica – Lucia e Queen’s Pavillion
Fu ristrutturata nel XVIII secolo dopo che il Marchese Bartolomeo Calderara l’avesse ottenuta in proprietà nel 1784.
L’aristocratico seduttore sposò Vittoria Pelusa, ovverosia “La Pelusina”, una giovane ballerina della Scala di Milano. La coppia sublimò il giardino trasformando il viale, chiamato oggi “Il Viale dell’Ercole”, in una scala a gradini collocata ai lati di giochi d’acqua, cipressi e magnolie e aggiungendo sia ponticelli originali sia un tempio dedicato a Telemaco, salici incantevoli e chioschi di piante.
La dimora divenne un luogo frequentato dall’aristocrazia milanese.
Foto storica – Ercole e Lica
Nel 1806, alla morte del marchese, Donna Vittoria, ancora molto avvenente, si invaghì di un generale napoleonico, il conte Domenico Pino, per il quale esternamente fece costruire fortezze e torri e internamente rivestire una sala in seta gialla per accogliere l’Imperatore Napoleone che, per motivi personali, non si presentò mai.
Nel 1815 la Villa divenne proprietà di Caroline di Brunswick-Wolfenbüttel, regina consorte britannica di Hannover dal suo matrimonio nel 1795 con il re Giorgio IV del Regno Unito. Dopo aver venduto la Villa, i Pino si trasferirono nella Villa Cima, la prima che si incontra entrando nel parco.
Villa Garrovo fu rinominata Nuova Villa d’Este e, successivamente Villa d’Este, in omaggio alle presunte origini della regina con la famosa casa d’Este dove trascorse gli anni più spensierati, scampando da un matrimonio senza amore con il suo primo cugino Giorgio IV.
Turisti in canoa di fronte a Villa d’Este 1906, credits by VASCONI
Per i cinque anni durante i quali vi abitò, Caroline ospitò architetti e pittori al fine di abbellire la sua residenza. Nel parco, aggiunse elementi tipici dei giardini inglesi, con sentieri, vialetti, ponticelli e tutto ciò che di romantico e fiabesco si potesse inserire.
Alla sua morte nel 1821, il suo banchiere, il Principe Torlonia, non poté cedere la villa a Vittoriana Pergami, figlia dell’amante di Caroline, perché i debiti si erano accumulati a oltranza. La villa fu abbandonata, venduta al principe Domenico Orsini e nel 1833, rivenduta al Barone Ciani, patriota italiano, agente di Cavour, che la mantenne fino al 1868.
Nel 1856, il Barone ristrutturò e ammodernò la villa con il proposito di ospitare un’attività alberghiera. Fece realizzare un altro palazzo a picco sul lago, l’Hôtel de la Reine d’Angleterre, con delle facciate decorate in “Trompe-l’oeil” e introdusse nel giardino migliaia di piante esotiche. Fu un atto di riverenza per la povera Caroline.
Regata a Villa d’Este 1924, credits by VASCONI
Alla Villa fu conferita nuovamente un’intensa vita sociale, anche per palliare le attività patriottiche dei partigiani delle “Cinque Giornate di Milano”, durante il Risorgimento conclusosi con l’Indipendenza e con la riunificazione dell’Italia nel 1870.
Nel 1868 Maria Fedorowna, imperatrice, moglie dello zar russo e donna molto apprezzata dalla gente del Lago di Como per le sue opere caritatevoli, affittò la villa per due mesi, ma prolungò oltre il tempo stabilito e vi rimase per due anni.
Nel 1873, un gruppo di uomini d’affari milanesi capì il valore della villa, il vantaggio della sua posizione sul lago e il pregio dei suoi giardini, e trasformò la villa in Grand Hotel Villa d’Este, riunendo le sue due ville: quella della regina e quella del cardinale. Villa d’Este divenne famosa nel mondo come un hotel di lusso al punto di destare ammirazione per la sua peculiarità.
Villa d’este – Veduta dal Lago
Per oltre un secolo, gli interventi si susseguirono affinché Villa d’Este, residenza alberghiera storica, villeggiatura di re e dimore di amanti del lago, mantenesse il livello della sua fama.
Nel 1913 Villa d’Este ed il suo parco vennero classificati Patrimonio Nazionale dalla Sovraintendenza ai Monumenti.
Nel 1926, fu inaugurato il circolo Golf Villa d’Este di 18 buche e relativa Club House. Situato in un paesaggio molto attraente, il percorso si sviluppa attraverso colline e valli fra boschi rigogliosi lungo il suggestivo lago di Montorfano, con alcune difficoltà che ricordano quelle dei campi scozzesi.
Villa d’Este – Un motoscafo Riva e Queen’s Pavillion
Questo prestigioso hotel è diventato un luogo privilegiato di personaggi famosi che apprezzano la garbatezza di un personale qualificato al massimo grado e la classe di un arredamento esclusivo, una magnificazione che rende la Villa d’Este uno degli hotel meglio frequentati al mondo. Inoltre nei suoi saloni si possono ammirare affascinanti opere d’arte, tra le quali alcune di scuola francese, altre della scuola del Canova nonché decorazioni di Andrea Appiani.
I Giardini della Villa
Villa d’Este è circondata da un meraviglioso parco di circa 25 acri che ospita al suo interno bellissimi giardini curati nei minimi dettagli e ornati con statue e fontane. Rappresentano una delle più belle scenografie dove coesistono vari stili.
Nel corso degli anni la villa è passata in mano agli inglesi: infatti la regina Caroline di Brunswick-Wolfenbüttel comprò la villa e apportò le sue personali modifiche al parco, aggiungendo elementi tipici dei giardini all’inglese come piccoli sentieri, vialetti, ponticelli per attraversare il torrente che tutt’ora scorre al suo interno, numerose costruzioni tra cui il Tempietto neoclassico di Telemaco.
Villa d’Este – Mosaic House – General View
Il parco, passando di mano in mano, ha sempre subito cambiamenti e aggiustamenti, però ha saputo mantenere una certa atmosfera elegante e ordinata.
Si può anche ammirare il celebre Ninfeo di Pellegrino Pellegrini risalente alla prima metà del Seicento.
È decorato a mosaico con ciottoli policromi, in stile barocco romano.
Villa d’Este Gardens – View from the Mosaic
Costituisce l’ingresso e la base del viale di Ercole che comprende una scalinata con una doppia catena d’acqua. Percorre i giardini fino alla statua di Ercole e Lica, da cui il nome.
Importante fu anche l’intervento di Vittoria Peluso. La ballerina fece realizzare, nella zona alta dei giardini, delle scenografie. Sono ancora visibili in forma di fortificazioni contornate in un parco all’inglese con sentieri, ponti e boscaglie.
Non lontano dall’ex edificio di idroterapia abbondano abeti rossi, magnolie, cipressi e un grande platano.
Villa d’Este from the lake
La zona del Ninfeo è caratterizzata da rose e edera. Il viale che accompagna la catena d’acqua è fiancheggiato da allori, magnolie e cipressi.
Nel 2004 fu creato il “Giardino dello Chef,” orto botanico per la coltivazione di tutte le erbe aromatiche usate nelle ricette del ristorante.
Dalla terrazza inoltre si gode di una vista sbalorditiva sul lago e nell’ora del tramonto diventa ancora più suggestiva. È facile arrendersi al fascino dell’enorme Villa sulle rive del lago. Un mix di bellezza naturale, cultura e storia che rende questo posto decisamente magico.
Berta Corvi e Vittorio Pedrotti
Le foto sono state gentilmente concesse dalla direzione di Villa D’este