Energia: riciclare per risparmiare
Dai bagni alle camere, sistemi e impianti d’avanguardia
Un ragionamento analogo si può fare per le sale da bagno. Per quanto riguarda l’acqua si hanno qui due usi distinti:
1. I lavandini, i bagni, le docce producono acque “sporche”; 2. I gabinetti e i bidet producono acque “luride” (o “nere”). Ovviamente, i lavandini, i bagni, le docce e i bidet richiedono fornitura di acqua potabile e purissima. Ma non c’è nessuna ragione d’usare gli stessi stringenti criteri per i gabinetti. Ecco uno schema di principio Si procederà a raccogliere le acque semplicemente sporche e avviarle a serbatoi di rigenerazione che le trasformeranno in acque grigie. Queste saranno usate per risciacquare i gabinetti e quindi avviate alle fognature. Siccome però i lavandini, i bagni e le docce producono molta più acqua sporca di quanto sia necessario per risciacquare i gabinetti, l’eccedente può essere tranquillamente utilizzato per innaffiare i prati. L’adozione e l’uso di questo sistema è vivamente raccomandato. Brrr Situazione: albergo in riva al mare. Allora si pompa dell’acqua a 20 metri di profondità, la si fa circolare nelle camere da raffreddare attraverso uno scambiatore di calore. L’acqua cede il suo freddo agli ambienti e ne evacua il calore eccessivo. Quando raggiunge i 24°C essa è restituita al mare, in superficie, dove la sua nuova (alta) temperatura non nuoce all’ambiente. Molte ditte offrono questa possibilità d’istallazione che è vivamente raccomandata. Un bello e orribile mostro In albergo ci si regola così: i gruppi generatori sono praticamente obbligatori per qualsiasi albergo di una certa taglia, in genere a partire da una sessantina di camere. Questi generatori sono costituiti da un grosso motore che si accende automaticamente e soltanto in caso d’improvvisa mancanza di energia elettrica. Il motore fornisce la sua energia cinetica a un alternatore (o dinamo), che la trasforma in energia elettrica, assicurando così la distribuzione di elettricità ai vari apparecchi dell’albergo. Il guaio è che, data la grande stabilità e regolarità offerte oggi dai fornitori di energia elettrica, i gruppi generatori restano inerti per mesi e mesi, se non per anni ed anni. Essi costituiscono un investimento <>. Ma ecco che interviene la cogenerazione. In questo caso, i generatori funzionano per produrre energia elettrica da consumare quotidianamente (anche in caso di panne, ovviamente). Naturalmente i generatori stessi consumano energia potenziale, cioè bruciano nafta, benzina o gas naturale. Ma dato che funzionando producono anche calore (attraverso l’inevitabile combustione), si organizzano le cose in modo tale che le due forme di energia prodotte dalla combustione del fuel iniziale, quale ch’esso sia, siano recuperate e usate in modo efficiente. Ecco uno schema di possibile applicazione per un albergo d’avanguardia: I gruppi generatori sono rinchiusi in un involucro isolante che ne conserva il calore. I generatori funzionano quasi ininterrottamente. L’energia elettrica così prodotta viene usata 1) per alleviare i carichi di punta (mattina, mezzogiorno e sera); 2) per alimentare la rete di distribuzione (contro risarcimento). Il calore prodotto viene catturato e usato per riscaldare aria o acqua (o entrambi). |
dr arch. Vittorio Pedrotti e prof. dr ing. Antonio P. Adamo
pubblicato su Job in Tourism del 25.06.2004