Christophe Papillon attraversa l’Oceano Atlantico su un’imbarcazione a remi

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Pubblicato su nauticareport.it

Ci è riuscito! È una vera prodezza che ha fatto Christophe Papillon.

Partito il 9 dicembre 2018 per una traversata in solitario su imbarcazione a remi, l’avventuriero è arrivato alla Martinica il 10 febbraio dopo 64 giorni. L’ex paracadutista in pensione voleva rendere omaggio ai suoi compagni dispersi nei combattimenti sfidandosi in modo provocatorio.

È fatto, dopo due mesi trascorsi in barca ha combattuto contro l’Oceano Atlantico.
 

Imbarcato alle Canarie, Christophe Papillon si appresta a sbarcare a Robert, una marina in cui non poteva arrivare con la sua barca a causa delle pericolose barriere coralline.

È una vedetta della gendarmeria che, come previsto, lo ha recuperato e portato alla sua famiglia e ai suoi cari desiderosi di rivederlo.

La barca su cui era imbarcato viene rimorchiata lasciando al navigatore il piacere di essere spinto in terraferma per godersi la sua vittoria.
 

Sul posto, a bordo della navetta, il suo allenatore e amico, Eric Dupuy, con il quale, fin dall’inizio, ha seguito questa avventura, ha detto che era tempo che smettesse perché Christophe era ferito.

In questi ultimi giorni stava resistendo grazie alla sua mente forte e soprattutto perché sapeva che sua moglie era con lui e che veniva ad accoglierlo.

È questo spirito che gli ha permesso di remare le ultime miglia particolarmente difficili.
 

Una volta arrivato, Christophe Papillon, si prenderà una pausa prima di esprimere i suoi primi sentimenti.

Ma già, il suo nome è incluso nella lista delle donne e degli uomini che con un coraggio eccezionale hanno sconfitto un avversario tanto affascinante quanto senza pietà, l’Oceano Atlantico.

www.papillonrameatlantique.fr

Il commento di Vittorio Pedrotti amico e fan di Christophe:

“Ho avuto modo di seguire tutta l’avventura di Christophe Papillon e anche di contattarlo e ho trovato in lui un grande uomo, soprattutto perché ha voluto dedicare la sua sfida all’Atlantico ai compagni caduti nei combattimenti e alle vedove e ai figli di questi valorosi.

Un uomo, ex combattente, che ha capito che bisogna essere riconoscenti verso i compagni caduti e ha voluto amplificare questo messaggio e, sinceramente, mi ha fortemente colpito nel cuore per la sua bontà e riconoscenza.

Non ci sono limiti per gli uomini che hanno dei grandi sogni e una grandissima determinazione e Christophe ci ha ancora dimostrato questo”.

Bravo Christophe!

Vittorio Pedrotti Architetto

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