Scegliere la moquette su misura
La moquette può essere considerata come l’evoluzione naturale del tappeto e se ne riconoscono le caratteristiche di calore ed intimità legate al comfort termico ed acustico nonché di manutenzione.
Nell’industria alberghiera l’utilizzo della moquette assume un ruolo molto importante ed i produttori negli ultimi anni hanno offerto prodotti con migliorate caratteristiche sia tecnologiche che estetiche a costi competitivi.
Nel mondo non esiste problema di scelta per le moquette alberghiere ed è interessante analizzare come ogni continente e paese sviluppi tecniche di produzione diverse.
Ad esempio in Inghilterra si apprezzano molto le moquette tessute con tecniche Axminster (tecniche che analizzeremo in seguito).
Gli Stati Uniti sono all’avanguardia per il Tufting, così come il Giappone. L’Italia per il Wilton e Tufting, La Tailandia per l’Axminster, Hong Kong per il Tafting a mano e moquette fatte su misura per ogni ambiente.
Attualmente vi sono nuove tecniche di produzione che saranno oggetto di una successiva trattazione.
Struttura – Disegno 1
1) Felpa
2) Supporto primario
3) Supporto secondario
La felpa è lo strato superiore della moquette ed è costituita da fibre o filati ancorati sul fondo. Essa può essere a velluto o a bouclé.
Il supporto primario è la trama su cui viene fissata la felpa. Esso può essere di juta, di corda o di materiale sintetico. Il supporto secondario è il materiale su cui viene fissato il supporto primario. Esso è generalmente di juta o di lattice espanso ed è realizzato per migliorare la stabilità della moquette.
Aspetto
– Il bouclé unito, che ha occhielli di uguale altezza (disegno 2)
– Il bouclé strutturato, nel quale gli occhielli possono avere altezze diverse (disegno 3)
– I velluti rasati, che rappresentano la moquette classica e conferiscono aspetto liscio e compatto: le punte non sono individuabili (disegno 4)
– Bouclées rasate: sono moquette a bouclée a rilievo nelle quali gli occhielli più alti sono stati o meno tagliati per ottenere un effetto particolare (disegno 5)
– Le moquette Saxony, che presentano peli tagliati ma più lunghi di quelli rasati, con punte visibili (disegno 6)
– Le moquette Frisee che sono realizzabili con filati super ritorti (disegno 7)
– Le moquette Shags con peli della lunghezza di circa 4 centimetri più o meno ritorti (disegno 8).
TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
Annodatura
E’ un metodo molto antico che prevede l’annodatura individuale di ciascun ciuffetto di peli su di un canovaccio. Con questa tecnica si possono ottenere disegni e colori illimitati. Il lavoro è di grande precisione ed è molto costoso. Tecnica prettamente artigianale.
Tessitura
È la tecnica tradizionale di lavorazione che consiste nell’intrecciare ad angolo retto due o più serie di fili: metodi Wilton e Axminster. Wilton (disegno 9)
La tecnica Wilton permette di ottenere ogni tipo di struttura: bouclé, velluto, a rilievo, bouclé-velluto.
È una moquette ottimale per l’utilizzo alberghiero per la sua grandissima resistenza e compattezza da usarsi in particolare nei corridoi ed in zone di forte passaggio.
Si distinguono Wilton a corpo unico, che gli inglesi chiamano velvet che consentono la tessitura di moquette a tinta unita e Wilton a più corpi dove si incorporano più colori per ottenere dei motivi decorativi.
C’è da segnalare però che con la tecnica Wilton la scelta dei colori è più limitata.
E’ una moquette da applicarsi tesata. Il telaio per Wilton può produrre circa 100 metri lineari di moquette al giorno ed ottenere dei disegni con un rapporto di circa 20/30 centimetri. Axminster (disegno 10)
L’immagine di una felpa Axminster è quella di avere la felpa più rada. Rispetto al Wilton è una moquette molto durevole e viene utilizzata prevalentemente in ambienti di soggiorno. Caratteristica dell’Axminster è di ottenere grandi disegni. Distinguiamo due processi di lavorazione: il gripper Axminster e lo spool Axminster.
La tessitura Gripper Axminster permette di ottenere al massimo 8 colori mentre con lo spool Axminster l’utilizzo dei colori è illimitato.
Contrariamente alla tecnica Wilton, l’Axminster prevede che il filo che forma il pelo venga tagliato all’altezza voluta (circa 3 centimetri) prima di essere deposto sul dorso della moquette ove verrà trattenuto dai fili della trama.
Con questa tecnica si possono ottenere solamente moquette a pelo tagliato e si possono usare filati di qualsiasi spessore. Il telaio per l’Axminster è molto grande e lavora prevalentemente in Inghilterra; può tessere in media 70/80 metri lineari al giorno.
dr arch.Vittorio Pedrotti
(Documentazione tecnica: Louis de Poortere)
Disegno 1 |
Disegno 2 |
Disegno 3 |
Disegno 4 |
Disegno 5 |
Disegno 6 |
Disegno 7 |
Disegno 8 |
Disegno 9 |
Disegno 10 |