Riprendiamo
brevemente quanto trattato nei precedenti articoli dedicati alle
spa (wellness and fitness) pubblicati su questo giornale.
Le moderne spa sono dotate di due settori, uno pubblico, nello spirito
delle terme romane, e uno privato a pagamento per servizi estetici
e fisioterapici. Nel primo settore trovano spazio:
- un’area centrale termale con vasche a getti d’acqua di varie intensità
per il massaggio superficiale del corpo;
- ambienti che favoriscono la sudorazione graduale del corpo, come
il "laconium", i bagni di vapore con essenze aromatiche o cristalli
di sale "herbal bath", "crystal bath", "salt steam bath", il cui
utilizzo è intervallato da docce a bassa temperatura e a diverse
intensità d’acqua secondo le condizioni fisiche degli utenti;
- ampie zone di relax e di sosta completano il ciclo di rivitalizzazione
del corpo.
Nel secondo settore trovano spazio:
- ambienti riservati per il massaggio personalizzato;
- il "jet lag massage" per chi proviene da lunghi viaggi con cambi
di fuso orario;
- il "cosmetic massage" per la bellezza;
- i bagni specialistici in vasca con essenze naturali e con molteplici
finalità terapeutiche;
- trattamenti tradizionali, in quanto indispensabili, per la cura
estetica di viso, mani e piedi.
Visto l’interesse sempre più ampio del pubblico verso strutture
ricettive dotate di reparto per il benessere del corpo, ci sembra
doveroso fare alcune considerazioni non sulle opportunità o meno
di andare incontro alla domanda crescente di spa ma sulla loro convenienza
dal punto di vista economico e di redditività.
Gli studi di analisi del settore effettuati sulle strutture ricettive
delle regioni alpine di Francia, Italia, Svizzera e Austria hanno
confermato il grande interesse delle persone alla cura del proprio
corpo e al piacere di dedicarsi ad esso, qualora se ne presenti
l’occasione, nei momenti di libertà che permette l’attività di lavoro
e nel tempo libero del fine settimana.
I risultati emersi da questi studi sono inseriti nella tabella di
comparazione fra le strutture tradizionali e quelle dotate di un
settore per la cura del corpo (vedi rivista Job in Tourism n°1 2004).
Dall’esame della tabella viene confermato che i wellness hotel hanno:
· una maggiore occupazione camere che varia dal 25% al 50% in più
· un maggior valore del prezzo camera /giorno che varia dal 60%
al 120% in più
· un maggior introito annuo per letto che varia dal 60% al 200%
in più
· un maggior incasso di extra per notte che varia dal 25% al 50%
in più
· una minore incidenza del costo del personale rapportato agli incassi
del 10%
· i costi operativi invariati
· un maggior ritorno dell’investimento che varia da 2 a 3,75 volte
rispetto all’albergo tradizionale
Da quanto riportato si può dire che il wellness oltre a far bene
alla salute fa bene a chi lo gestisce.
dr
arch. Vittorio Pedrotti, dr ing. Federico Bergamo
e dr ing. Heinz Schletterer
Pubblicato
su Job in Tourism il 9 gennaio 2004
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